La sub-categoria alternativa dei fondi con Marchio FundsPeople che hanno retto di più nel primo trimestre 2020 è quella dei market neutral. Se allarghiamo la nostra analisi ai 3 anni troviamo i long short credit.
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Il presente contenuto è una rettifica dell'analisi della sezione Alternativi della rivista di settembre FundsPeople N.43, resasi necessaria per la presenza di dati errati in una delle tabelle all'interno dell'articolo. Ci scusiamo con i lettori e le società coinvolte.
Nel processo di portfolio construction i fondi alternativi giocano sempre un ruolo rilevante nella parte satellite. Queste strategie hanno il compito di aumentare la decorrelazione e la diversificazione complessiva di portafoglio. In momenti di maggiore volatilità o di drawdown di mercato, il gestore si aspetta una maggiore resilienza e la capacità di contenere la volatilità di sistema. Guardandoci indietro, il 2018 non è stato un anno facile per i mercati e, sebbene gli investitori riponessero tantissima fiducia nelle strategie alternative, quest’ultime non sono riuscite a soddisfare le aspettative.
Se ci limitiamo all’offerta disponibile in Italia, secondo i dati Morningstar nella sottocategoria alternative, poco più del 10% ha ottenuto rendimenti positivi a 1 anno. Il 2019, invece, è stato un anno molto buono per i mercati, e tutte le asset class hanno beneficiato di una crescita sincronizzata. Stessa cosa vale anche per le strategie alternative, che hanno registrato dei buoni livelli di performance. Ma come abbiamo detto, queste strategie dovrebbero essere valutate in periodi di maggiore stress.
La risposta alternativa
A seguito dello scoppio della pandemia, i fondi alternativi hanno registrato risultati disomogenei. Se andiamo ad analizzare i fondi alternativi disponibili alla vendita in Italia, notiamo che la sub-categoria che ha ottenuto i migliori risultati medi in termini di performance nel primo semestre 2020 è la market neutral (-0,41%). Pare che queste strategie siano riuscite a contenere i drawdown, meglio delle altre e a raggiungere il proprio obiettivo, ossia quello di annullare l’effetto mercato, attraverso la riduzione del rischio sistemico, generato dall’esposizione settoriale, geografica, valutaria o a un particolarestile di investimento.
A seguire, troviamo le successive sub-categorie in ordine di performance media ottenuta, tutte che registrano un risultato negativo nei primi sei mesi dell’anno: long/ short credit (-1,56%), long/short equity (-3,03%), multi-alternative (-3,59%), e infine global macro, che ha registrato un pesante crollo (-6,07%).
Media delle performance dei fondi nel primo semestre
Categoria Morningstar | Perfomance (%) media |
Market Neutral | -0,41 |
Long Short Credit | -1,56 |
Long Short Equity | -3,03 |
Multi Alternative | -3,59 |
Global Macro | -6,07 |
Fonte: Morningstar Direct. Performance % medie annualizzate in euro al 30 giugno 2020.
La sub-categoria invece che ha registrato i migliori risultati medi in un orizzonte temporale di 3 anni è la long-short credit con un positivo +0,31%.
Media delle performance dei fondi a tre anni
Categoria Morningstar | Perfomance (%) media |
Long Short Credit | 0,31 |
Long Short Equity | -0,32 |
Global Macro | -1,29 |
Multi Alternative | -1,31 |
Market Neutral | -1,62 |
Fonte: Morningstar Direct. Performance % medie annualizzate in euro al 30 giugno 2020.
L’analisi dei fondi
Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Infatti, se andiamo ad analizzare i singoli fondi considerando come periodo di osservazione un orizzonte temporale rappresentativo come quello a 3 anni, si distinguono in termini di performance due strategie long/short equity: il Threadneedle (Lux) Pan European Absolute Alpha e il Pictet TR Mandarin.
I migliori fondi con Marchio FundsPeople 2020 in termini di performance a tre anni
Fonte: Morningstar Direct. Performance % annualizzate in valuta base al 30 giugno 2020.
Lan Wang Simond, gestore del fondo Pictet Mandarin, che vanta il rating C FundsPeople (Consistente), ha commentato: “A marzo abbiamo ridotto le esposizioni per preservare il capitale e abbiamo preso profitto dilungo termine grazie a settori che sono risultati vincenti durante il Covid-19, come ad esempio i business online, mentre siamo andati corti su società più deboli. La decisione di rimanere investiti in società che puntano sull’IT ha sicuramente aiutato a massimizzare i rendimenti in aprile”.
Davide Cataldo, gestore del fondo Amundi Funds Multi Strategy Growth, con doppio rating BC FundsPeople (Blockbuster-Consistente), consiglia una maggiore cautela: “Il fondo ha affrontato la fase di crisi con un assetto prudente, accentuato a marzo in una logica di risk management, con strutture di protezione sugli asset rischiosi, esposizione ad asset che fungono da bene rifugio (tassi core, valute, oro) ed elevata liquidità”. Questo approccio difensivo è stato mantenuto fino a maggio, quando la view del team di gestione è diventata più costruttiva, incrementando il peso azionario, spostando nel contempo l’allocazione settoriale a favore dei temi più ciclici, sfruttando le opportunità sul mercato primario del credito. “Questo assetto più risk-on ha consentito al fondo di recuperare le perdite del primo trimestre e di tornare in guadagno da inizio anno”.
Anche in un orizzonte temporale di un anno, si distingue sempre il Pictet TR Mandarin. A seguire troviamo il Man GLG Innovation Equity Alternative e il Lemanik SICAV Global Strategy Fund, tutti con performance a due cifre.
I migliori fondi con Marchio FundsPeople 2020 in termini di performance a un anno
Fonte: Morningstar Direct. Performance % annualizzate in valuta base al 30 giugno 2020.
Bassa correlazione
Mathieu Guillemet, head of Multi Asset Specialist Strategies di HSBC Global AM, spiega che il fondo HSBC Global Investment Funds Multi Asset Style Factors, con rating A FundsPeople (Preferito dagli Analisti), in questi tre anni ha mantenuto un’esposizione a fonti di performance non tradizionali che strutturalmente presentano una correlazione debole con le asset class tradizionali, soprattutto con i mercati azionari. “Per sua stessa natura, la strategia è stata meno vulnerabile ai potenziali drawdown, grazie all’utilizzo di un particolare driver di performance o asset class, come le azioni”. Come previsto, in condizioni di mercato volatile e ricche di stress, alcuni driver di performance strutturalmente più pro-ciclici, come il carry, hanno sottoperformato, mentre altri, come il momentum, hanno tratto beneficio da uno scenario più difensivo.
“Analogamente, il fondo ha beneficiato della diversificazione dei cicli di performance di un particolare driver tra le varie asset class: ad esempio, nel carry, i portafogli azionari hanno riportato contributi positivi, compensando quelli negativi dei portafogli valutari. È importante sottolineare che nello scenario attuale il nostro portafoglio è investito esclusivamente nelle asset class più liquide, con i derivati più liquidi. Questo ci permette di continuare a implementare il nostro processo d’investimento e di essere altamente efficienti in termini di costi, senza dover implementare alcun vincolo, in particolare nelle sottoscrizioni-riscatti”, spiega il manager.