Gli esperti di Columbia Threadneedle hanno provato a delineare dei possibili sviluppi delle ostilità e quali impatti avrebbero sulle principali asset class.
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Quali saranno le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina sui mercati globali? Quali scenari si aprono per gli investitori? Per William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments, le ripercussioni sul piano economico e finanziario di una crisi che prima di tutto è umanitaria si sono già fatti sentire, ma gli esiti futuri sono molto difficili da prevedere. Ad oggi, l'area più colpita è stata l’Europa per la sua dipendenza energetica da gas e petrolio russi che ha fatto schizzare l’inflazione a livelli record e rallentato la ripresa post COVID. Per fornire un quadro di riferimento, Joshua Kutin, North America Head of Asset Allocation, ha delineato quattro possibili scenari di evoluzione del conflitto, dal più benigno al più avverso. E a ciascuno di essi ha abbinato la previsione di quali potrebbero essere gli impatti sulle principali asset class.
Gli scenari
De-escalation
Il primo scenario è di ridimensionamento del conflitto. Potrebbe essere determinato da una decisione della Russia di abbandonare le ostilità in risposta alle sanzioni dell’occidente oppure per un cambio di leadership all’interno del regime.
Continuazione
L’azione militare in Russia continua in modo prolungato. Tra gli esiti di questo scenario ci potrebbe essere l’instaurazione di un governo russo in territorio ucraino.
Escalation
La Russia espande le operazioni militari in altri paesi dell'area. Le sanzioni occidentali aumento in modo significativo.
Espansione del conflitto alla Cina
La Cina viene involucrata nel conflitto. Aiuta militarmente la Russia e sfrutta la situazione caotica per intraprendere azioni belliche proprie (ad esempio a Taiwan)
Impattisulle asset class
“Lo scenario di de-escalation sarebbe il più positivo per l'economia mondiale, con un rimbalzo dei principali indici azionari”, osserva Kutin. “All'estremo opposto, l'ingresso della Cina nelle ostilità sarebbe un evento recessivo globale", dice. "Nel mezzo vi sono gli esiti sono più sfumati: l’escalation russa avrebbe un impatto relativamente severo in particolare per l'Europa, mentre la continuazione del conflitto avrebbe degli effetti nel complesso contenuti, perché i mercati stanno già prezzando questo scenario”, spiega. In generale, secondo le stime di Columbia Threadneedle, le implicazioni sarebbero più significative per gli asset rischiosi. Ad esempio, come si può vedere nella tabella qui sotto, l'indice MSCI Europe TR oscilla da un +9% in caso di ridimensionamento del conflitto a un -27% nello scenario peggiore di discesa in campo della Cina. “Si tratta di stime ed hanno una validità nell’immediato presente, ma sono indicative delle relazioni tra le diverse asset class”, precisa Kutin. Le migliori performance si registrano sul fronte delle commodities, positive in tre dei quattro scenari ew che risentirebbero solo in caso di de-escalation bellica.
“Quando abbiamo iniziato a realizzare quest’analisi assegnavamo uguali probabilità alla de-escalation e alla continuazione della guerra, entrambe al 40%”, dice l’esperto. “Ma ora la probabilità di una continuazione del conflitto è salita al 60%, mentre una fine vicina delle ostilità è al 20%, gli altri due scenari, invece, sono più avversi da considerarsi eventi di coda”, conclude.