Sostenibilità e transizione energetica sono opportunità di investimento. Tuttavia molti investimenti sostenibili presentano contraddizioni, ne è un esempio l’auto elettrica.
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La sostenibilità e la transizione energetica rappresentano una grande opportunità di investimento, ma nell'analizzare tali opportunità sarebbe scorretto (e piuttosto ipocrita) non prestare attenzione alle contraddizioni che molti investimenti sostenibili possono sollevare. Un chiaro esempio è l'auto elettrica (EV). Che possa essere un buon investimento è ovvio. Basti pensare che Tesla vale in borsa circa otto volte più di Ford, pur producendo un numero molto inferiore di veicoli. Anche il potenziale sembra interessante. Con i dati della fine del 2021 si stima che, sul totale dei veicoli in circolazione, solo tra l'8 e il 10% siano elettrici, ma secondo le stime di nature.com, se si mantiene il ritmo attuale, entro il 2040 rappresenteranno l'80% delle vendite totali di veicoli nel mondo. L'andamento erratico del prezzo del greggio, tra invasioni, embarghi e tagli alla produzione, sta paradossalmente facendo la sua parte.
La nuova potenza dell'industria automobilistica
Un rapporto di Pimco che evidenzia la scarsa performance dell'S&P Global Clean Energy, in calo di oltre il 12% ad agosto e di circa il 19% su base annua, sostiene che i fondamentali rimangono comunque solidi, e che a un certo punto dovrebbero riflettersi nei risultati. Gli analisti di Newport ritengono che "un gran numero di società stia generando utili e che le valutazioni siano basse rispetto agli standard di crescita". E aggiungono che un settore sostenuto da enti pubblici dovrebbe offrire una certa sicurezza in un mondo in rallentamento.
Entrano poi in gioco le cifre relative alle auto elettriche. La compagnia petrolifera cinese Sinopec ha anticipato di due anni il picco del consumo di petrolio in Cina, portandolo al 2024. "Il colpevole? Le auto elettriche, la cui penetrazione sta accelerando ulteriormente e che ad agosto rappresentavano il 38% delle vendite di veicoli nuovi in Cina, rispetto al 6% del 2020", sottolinea Pimco. L'aumento della flotta elettrica ha iniziato a ridurre la domanda di carburante.
La Cina è diventata una potenza del settore EV. Secondo il FT, quest'anno la presenza di marchi cinesi al salone dell'auto di Monaco (Germania, mitica terra dei motori) ha raddoppiato quella delle aziende europee. Nomi familiari come Xpeng o BYD, la preferita di Warren Buffet, il cui modello BYD Atto è stata l'auto elettrica più venduta in Svezia a luglio. Tanto che la Commissione europea ha già iniziato ad alzare la guardia.
Tuttavia, c’è “un però” da analizzare. Una domanda che si potrebbe porre è: quanto è ecologica la produzione di un'auto elettrica in Cina rispetto ad altri luoghi, o da dove proviene l'elettricità per la ricarica? In breve, per quanti anni debe circolare l'auto per compensare, con la sua mancanza di emissioni, quelle prodotte nella produzione e nella ricarica? Una valutazione complessiva degli Scope 1, 2 e 3.
La S nella E
Ci sono anche altre sfide. Il podcast The investor Download di Schroders ne elenca alcune. Gli analisti del gestore di fondi britannico fanno un salto indietro nel tempo per ricordare che le auto elettriche hanno già vissuto un momento di gloria a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quando la prima flotta di taxi di New York era composta da 200 auto elettriche e la moglie di Henry Ford preferiva guidare l'elettrica di un concorrente piuttosto che il Modello T con cui il marito aveva rivoluzionato l'industria automobilistica.
Oggi la discordia familiare dei Ford sembra essere stata superata dal problema dei minerali rari necessari per far funzionare le batterie. E la questione della loro produzione potrebbe sollevare un conflitto all'interno della E, e tra la E e la S. Secondo i dati di Schroders, il prezzo del litio è decuplicato dal 2021. Non si tratta tanto di una questione di scarsità, quanto del fatto che nel mondo ci sono solo circa 40 miniere con una produzione significativa. L'apertura di nuove miniere richiede tempo e non è sempre facile, proprio a causa di fattori ambientali e sociali. Anche l'estrazione stessa di molti minerali può avere un impatto sociale negativo in termini di sicurezza dei lavoratori, anche se alcuni produttori hanno iniziato a cercare di minimizzare questo aspetto controllando le catene di approvvigionamento tramite blockchain.
In breve, non esistono soluzioni perfette e le buone notizie, come la riduzione del consumo di combustibili fossili, convivono con sfide di ogni tipo, ma anche con la forza inarrestabile dell'innovazione. Come investitori, la trasparenza è meglio dell'ipocrisia, anche se lo scrittore francese La Rochefoucauld (che era un po' cinico) diceva che "è un tributo che il vizio paga alla virtù".
Vi aspettiamo a ottobre. Non mancate.