L’economia europea e quella statunitense si stanno muovendo a due velocità, tra recessione, tassi d'interesse e inflazione. Il focus di Martin Moeller. Contenuto sponsorizzato da UBP.
CONTRIBUTO a cura di Martin Moeller, co-head of Swiss & Global Equity di Union Bancaire Privée (UBP). Contenuto sponsorizzato da UBP.
L’economia europea e quella statunitense si stanno muovendo a due velocità. Da un lato, l'Europa quest’anno ha evitato per poco la temuta recessione e, nonostante i tassi di crescita non così dinamici, dovrebbe registrare un modesto miglioramento nel 2024. Maggiore stabilità nell’approvvigionamento energetico rende meno probabile una recessione, ma nell'improbabile caso che essa si verifichi a livello globale, le banche centrali hanno spazio per abbassare i tassi o interrompere l'attuale riduzione dei bilanci, a patto che l'inflazione collabori.
Dall’altro lato, l'economia Usa, nonostante tassi di interesse più alti, sta crescendo in modo solido, grazie anche a un mercato del lavoro forte. Tuttavia, se si guarda più precisamente all’azionario, la solidità degli Usa di quest’anno è dovuta soprattutto a un numero limitato di titoli del settore tecnologico e delle comunicazioni, che si sono ripresi dalla debolezza dello scorso anno. Hanno beneficiato di programmi di contenimento di costi e investimenti e sono pronti a ricevere un'ulteriore spinta agli utili dall’Intelligenza Artificiale. Aziende come Microsoft e Alphabet, ad esempio, sono ben posizionate per continuare a beneficiare dell’implementazione dell’IA.
Nel 2024 la crescita economica statunitense potrebbe rallentare un po', data l'attuale solidità, ma servirebbe un evento che scateni un rallentamento più marcato per entrare in una fase di recessione.
La crescita in Europa dovrebbe quindi accelerare e gli USA potrebbero continuare a beneficiare dei guadagni di efficienza e di ricavi potenziali legati all’IA.
La Cina ha invece deluso le aspettative sulla riapertura e le speranze per uno stimolo. Le preoccupazioni del settore immobiliare hanno anche un impatto negativo sul rischio di credito e sul sentiment delle nuove costruzioni. Il mercato cinese potrebbe non risolvere i suoi problemi nel breve termine, pertanto altri Paesi Emergenti, come il Brasile, potrebbero beneficiare del conseguente spostamento delle allocazioni degli investitori.
In questo contesto, le società hanno riportato risultati contrastanti e le guidance particolarmente caute hanno determinato una notevole debolezza. Tuttavia, questo è il primo trimestre da un po' di tempo a questa parte con una crescita annua degli EPS positiva, che si prevede acceleri ulteriormente nel quarto trimestre a parità di condizioni. Nel 2024 si partirà da una base bassa e, dopo un anno di debolezza dei margini, una certa leva operativa dovrebbe sostenere la crescita degli EPS. Le aziende di qualità dovrebbero fornire un rischio minore rispetto ad alcune parti più problematiche del mercato.
In particolare, ci si dovrebbe concentrare sulle società che hanno una storia di Cash Flow Return on Investments (CFROI®, fonte: Credit Suisse HOLT) elevata e stabile, selezionando quelle con un'alta probabilità di mantenere questi rendimenti anche in futuro, sfruttando al contempo alcune opportunità di crescita. Questo approccio tende a sovraperformare nel lungo periodo e consente di accedere a modelli di business difensivi e con capacità di innovazione, basso indebitamento e bassa variabilità degli utili.