"Nell’epoca post-pandemia abbiamo riscontrato un bisogno maggiore e crescente di incentivare la diversity nelle file manageriali, anche nell’ottica di una produttività più smart, che sia quindi in grado di coniugare gli obiettivi di business delle aziende con una visione del mondo rinnovata e più attenta ai temi sociali che sono in primo piano: le pari opportunità, la diversità e l'inclusività nell’ambiente di lavoro, la sostenibilità", ammette Ilaria Pisani.
Per quanto riguarda l’industria del risparmio gestito, secondo l'esperta, diverse società si sono impegnate concretamente su alcuni fronti della sostenibilità sociale. "Tra queste, anche Amundi SGR, che ha recentemente ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il riconoscimento è stato conferito dopo un apposito processo di valutazione a cura di Bureau Veritas, ente leader a livello mondiale nonché realtà riconosciuta dal Ministero italiano per le Pari Opportunità e la Famiglia".
Secondo Pisani, il processo di audit, esteso a sei aree che variavano dalla governance fino alle retribuzioni e alla tutela della genitorialità, ha anche previsto alcuni ulteriori passaggi che definirei ‘evolutivi’: tra questi, "sottolineo la costituzione di un comitato guida per la parità di genere e la definizione di un piano strategico che include programmi di mentoring e sviluppo professionale, analisi e riduzione del gender gap, diffusione e consolidamento di un approccio inclusivo".
La professionista cita un film che negli ultimi mesi "ha toccato la sensibilità di tante e tanti italiani. C’è ancora domani, la commedia in bianco e nero che affronta i complessi temi della violenza domestica e dei diritti delle donne. La pellicola, che ha segnato l’esordio alla regia dell’attrice Paola Cortellesi, ha rappresentato davvero il film evento dello scorso anno".
Pisani sottolinea come, C’è ancora domani porti in superficie la realtà della violenza contro le donne e dei sacrifici di tante per conquistare nella storia piccoli e grandi diritti: "quelle scelte e quei diritti che permettono oggi alle donne, come me, di esprimere la propria opinione, fare scelte e raccogliere ispirazioni nel presente raccogliendo l’eredità dei passi compiuti nel passato", commenta.
"Un altro messaggio del film è la necessità di mantenere la consapevolezza che i diritti conquistati, come il suffragio universale citato nel film della Cortellesi, vanno custoditi e preservati. Per questo, credo, alla fine delle proiezioni la gente in sala applaudiva: sentiva il senso di liberazione ma anche la percezione del rischio. Applaudire e ripensare a questo capolavoro è un atto più che dovuto in una giornata come l’8 marzo", conclude.
7/10