Le performance positive degli indici tecnologici del 2023 si devono al 90% alle magnifiche sette e al tema artificial intelligence in generale, definitivamente esploso nel corso dello scorso anno. Insieme al settore energetico, quello tecnologico è infatti ritenuto da molti analisti il più promettente per il lungo termine. Va però distinto il ruolo che i titoli tech possono giocare nella parte satellite del portafoglio rispetto alla core e nell’allocazione strategia piuttosto che in quella tattica. In questa tavola rotonda quattro fund selector raccontano come si stanno muovendo in questa prima parte dell’anno rispetto al comparto.
Big tech, non solo Magnifiche Sette nei portafogli del 2024
Per i temi di nicchia come quello dell’intelligenza artificiale il Team Equity di Fideuram AM SGR si focalizza sullo stock picking seguendo tre direttive principali, spiega il responsabile Gestione Prodotti Azionari Andrea Puccini. “In primis selezioniamo le società direttamente più esposte, in cui cerchiamo di capire quanto è stata prezzata la crescita futura negli attuali corsi azionari”. La seconda direttiva prevede che si cerchino le società degli altri settori che possono beneficiare nei prossimi trimestri dell’applicazione dell’AI in termini di “miglioramento della produttività e crescita del fatturato”, e che probabilmente visto che non sono settori direttamente attinenti alla tecnologia non hanno ancora visto riflesso nei propri multipli finanziari possibili novità positive. “La terza direttiva che seguiamo come team equity è guardare alle società che sono state penalizzate perché parte di basket short sul tema AI ma che hanno già anticipato in maniera eccessiva possibili sviluppi negativi”, prosegue Puccini. “Abbiamo un’ampia offerta tematica che ha un'importanza fondamentale nell'allocazione satellite, che affianchiamo alla view di asset allocation strategica e che comunque deve essere coerente il profilo di rischiosità del singolo cliente”.
1/5“L'esposizione diretta al tema dell’artificial intelligence, con ETF o fondi attivi, può essere presente nella parte satellite del portafoglio e con un peso contenuto, mentre la parte core portafoglio è esposta a questo tema attraverso le strategie azionarie attive che abbiamo selezionato” spiega poi Nicola Tommasini, responsabile Servizio Analisi, Divisione Multi-Manager di Anima SGR. In particolare, osserva l’esperto, i gestori di queste strategie si stanno focalizzando soprattutto sull’identificazione dei potenziali winners rispetto a questo tema all’interno dei vari settori, o mirano ad identificare altri settori oltre alla tecnologia “in cui l’AI possa portare dei benefici, come ad esempio il med tech”. Un forte sovrappeso verso i titoli più direttamente legati al tema, come Nvidia, è invece secondo Tommasini al momento meno frequente.
2/5Prosegue Massimo Ricatti, portfolio manager Multimanager Division di BCC Risparmio&Previdenza S.G.R.: “All'interno della gamma tematica del nostro prodotto andiamo prima di tutto a definire qual è l'universo investibile, quindi a identificare i temi validi e i forti trend sottostanti”. In un secondo momento si guarda a quelli che sono investibili anche in funzione degli strumenti a disposizione. Sono tre i macro trend che nella SGR individuano in questo momento: “La tecnologia, il tema ambientale e sociale e quello demografico”. Definiti questi, vengono ricercati i sotto temi che vanno ad affluire in tutte queste tre aree. “Cerchiamo di diversificare per evitare dei bias che ci portino a sovrapporre un'area su un'altra”, spiega Ricatti. “A livello di selezione cerchiamo di essere il più agnostici possibili, quando noi facciamo una selezione di uno strumento non andiamo a valutare se è prevalentemente small cap o se presenta bias sugli stili growth-value. Non lo facciamo a livello di selezione ma a livello di costruzione del portafoglio. Quindi andiamo ad aggiustare il portafoglio andando a identificare quali potrebbero essere i bias di stile o di size”.
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Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali Attive, di Banca Generali spiega come l’utilizzo corretto dei titoli tech sarebbe nella parte satellite ma, ricorda, nel 2023 il singolo tema dell’AI ha guidato parte del rialzo. “Noi abbiamo un approccio che definiamo barbell, da un lato stiamo su titoli anche cari, con una forte crescita, e dall'altro investiamo in titoli meno costosi ma legati ad altre dinamiche, come le banche”.
4/5Ma in che modo avviene lo screening delle società tech in cui si investe all’interno dei prodotti, lato asset manager?Federico Marzi, managing director di UBP spiega come le strategie della società siano molto concentrate: “Abbiamo dei portafogli in cui selezioniamo large cap con una metodologia quantitativa basata sul cash flow return on investment. Andiamo a ricercare non solo sul mercato globale azionario ma anche sul mercato europeo e svizzero, aziende che abbiano una capacità di generare cash flow costante nel corso del tempo”. A causa dei cambiamenti nelle politiche monetarie, gli ultimi mesi sono stati difficili ma in un contesto di tassi stabili o decrescenti questa strategia può sovraperformare molto gli indici. “La selezione, seppur su base quantitativa delle aziende leader ad elevata capitalizzazione, non può non tenere conto di temi ormai diventati comuni a molti business come l’applicazione dell'intelligenza artificiale: su questo aspetto non andiamo a individuare società specializzate ma il contributo che l’intelligenza artificiale ha portato a molte aziende leader di mercato”.
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