Il segmento del credito a breve resta interessante e la scarsa profondità delle curve riduce l'attrattiva delle scadenze più lunghe.
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Christine Lagarde decide di non assecondare l'ottimismo dei mercati. La Banca centrale europea si trova in una situazione differente rispetto alla Fed, dato che l'istituto americano ha intrapreso prima della Bce il ciclo di rialzi dei tassi.
Secondo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte SIM, “l’ipotesi di un taglio dei tassi, pertanto, potrà essere presa in considerazione non prima dell’inizio della fase di riduzione del piano di reinvestimenti del PEPP, il che pone la Fed potenzialmente in anticipo rispetto alla Bce su un eventuale taglio dei tassi, come prezzato dal mercato mediante la riduzione dei differenziali di tasso sul decennale e il deprezzamento del dollaro in prossimità di 1,10”.
Per gli analisti di Tikehau Capital il segmento del credito a breve resta interessante, la scarsa profondità delle curve del credito riduce l'attrattiva delle scadenze più lunghe: “manteniamo una preferenza per i segmenti di qualità, in particolare per l'investment grade”. L'aumento dei tassi di interesse ha spinto i rendimenti degli emittenti investment grade in territorio positivo, dopo anni di rendimenti bassi o negativi. Allo stesso tempo, l'ampliamento dei premi per il rischio, in particolare nel 2022, ha portato gli spread investment grade a livelli prossimi a 150 bps, un livello storicamente compatibile con uno scenario di recessione.
Nel frattempo, oltreoceano, il taglio dei tassi da parte della Fed previsti per il prossimo anno, può offrire rendimenti complessivi più robusti agli investitori in credito societario investment grade.
Prezzi Treasury a dieci anni
Secondo RBC BlueBay, il significativo supporto del carry, può portare rendimenti a doppia cifra nel mercato obbligazionario: “le imprese sembrano essere in grado di resistere a qualsiasi rallentamento dell'economia e ci aspettiamo che gli emittenti statunitensi mostrino una particolare capacità di recupero, considerando i trend degli utili sottostanti. Sebbene gli spread non lascino molto spazio, vediamo molteplici sacche di valore sul mercato, che evidenziano l'importanza di una selezione attiva del credito”.
Paesi emergenti
Nel 2023 è proseguito l'esodo degli investitori dal debito dei mercati emergenti, iniziato nel 2022. Nonostante ciò, le obbligazioni e le valute dei Paesi emergenti hanno iniziato a registrare performance ragionevolmente positive.
Nel 2023 gli spread del debito investment grade denominato in dollari si sono mossi di pochissimo, mentre il debito high yield dei Paesi emergenti ha generato rendimenti totali positivi. “Prevediamo che nel 2024 questa ripresa della performance andrà a rafforzarsi", dice Abdallah Guezour, head of Emerging Market Debt and Commodities, Schroders. "Diversi mercati del debito denominato in dollari e in valuta locale rimangono saldamente sostenuti non solo da livelli di rendimento interessanti ma anche da quadri di politica monetaria disciplinati che hanno riportato l'inflazione sotto controllo, migliorato la bilancia dei pagamenti e portato a una minore dipendenza dai capitali esteri nel breve termine”.