Consapevole del potenziale di un team diversificato all’interno di una società, Vanguard ha spinto molto sulla “Diversity, equity and inclusion”, ha, infatti, sviluppato una serie di iniziative finalizzate a incrementare il numero di dipendenti e membri nel board generalmente sotto rappresentati. Inoltre, ha stimolato la creazione di gruppi di networking di dipendenti che hanno lo scopo di fornire supporto e condivisione delle esperienze. Ciascun dipendente, management incluso, ha obiettivi espliciti che stimolino l’inclusione e il coltivare le differenze.
Periodicamente viene organizzata un’indagine in cui ciascun dipendente può dichiarare apertamente quanto si senta incluso e libero all’interno dell’azienda. “Recentemente, in uno degli eventi organizzati dal gruppo di dipendenti che supporta la chiusura del gender gap, WILS (Women Initiative in Leadership Success), si è sottolineato che le donne hanno un approccio diverso agli investimenti rispetto agli uomini. In un campione di investitori privati inglesi e americani è emerso che, infatti, le donne tendono a prediligere investimenti di lungo periodo, bassi rischi e costi contenuti, sposando perfettamente la logica di investimento di Vanguard”, ha ribadito Diana Lazzati, senior sales executive di Vanguard. “Se è vero che maggiore diversità equivale a risultati migliori, allora ciò vale per un board, una società, ma anche per la fund selection”, conclude.
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