Ecco cinque fattori strutturali che alimentano la crescita degli ETF in Europa

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Robert Katzki (Unsplash)

Il 2022 è stato un anno difficile per l'industria dell'asset management, sia in termini di performance (con cali medi del 10% per i fondi globali a reddito fisso, del 14% per i fondi comuni e del 16% per i fondi azionari globali) sia in termini di deflussi di fondi, che hanno raggiunto il record di 230 miliardi di euro a livello globale.

Tuttavia, gli ETF hanno registrato afflussi per 70 miliardi di euro, in linea con la media decennale di afflussi netti annuali degli ultimi anni.

La tendenza è proseguita quest'anno: mentre i fondi a gestione attiva hanno ristagnato, gli ETF hanno registrato afflussi per oltre 40 miliardi nei primi tre mesi, che equivarrebbero a circa 160 miliardi all'anno se il livello attuale dovesse continuare.

Qual è la ragione del loro successo? L'Osservatorio sugli ETF di Quantalys Italia Harvest Group, in collaborazione con SPDR ETFs State Street Global Advisors, evidenzia cinque punti da una prospettiva squisitamente europea.

Gli ETF offrono una gamma più ampia di strategie

Sebbene siano stati a lungo riservati ai mercati azionari, altre strategie di ETF, come il reddito fisso, stanno iniziando a diventare più popolari. Nel 2022, i prodotti a reddito fisso rappresentavano il 25% del mercato totale dei fondi negoziati in borsa in termini di valore.

Gli ETF ESG sono sempre più popolari

Nel 2022, gli ETF ESG hanno registrato una raccolta netta positiva pari a 44 miliardi di euro, più della raccolta netta degli ETF non ESG, pari a 26 miliardi di euro. Per il secondo anno di fila si registra un netto cambiamento nella raccolta degli ETF, dove si vede prevalere la componente ESG rispetto alla componente non ESG.

Gli ETF capitalizzano l'aumento del trend tematico

Nel 2022, gli investitori hanno continuato ad ampliare la loro diversificazione internazionale rivolgendosi agli ETF con esposizione ai mercati globali (+16% di afflussi) e agli ETF tematici (che rappresentavano un quarto degli ETF azionari alla fine del 2022).

Gestione patrimoniale e degli investimenti privati

Un tempo appannaggio delle istituzioni europee, gli ETF stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori retail attraverso gli intermediari finanziari online e le applicazioni finanziarie.

Quantalys Italia Harvest Group rileva inoltre che i consulenti finanziari includono sempre più spesso gli ETF nel loro processo di selezione dei fondi: per circa il 36% dei portafogli creati, consigliati e gestiti dai Financial Advisor tramite i tools di Quantalys, gli ETF rappresentano, in media, il 19,3% del Patrimonio gestito totale. Se confrontiamo questa cifra con il peso che gli ETF hanno all’interno dell’industria del risparmio gestito in Europa (14%), notiamo che Financial Advisor e Private Banker fanno un importante uso di questi strumenti.

La pressione sulle commissioni rimane elevata in tutta Europa

Continua a persistere la netta differenza tra le commissioni di gestione per i fondi azionari e obbligazionari e le commissioni di gestione per gli ETF sia azionari e sia obbligazionari che risultano, in media, quasi 5 volte minori rispetto appunto ai fondi tradizionali.

Il differenziale dei costi di gestione medi risulta pari a+ 1,19% per gli ETF azionari, e + 0,68% per gli ETF obbligazionari. Le commissioni di gestione medie degli ETF considerati all’interno dell’Osservatorio sugli ETF di Quantalys Italia Harvest Group, ponderate per la loro numerosità sono infatti pari a 0,28%.

In questo contesto di mercato è facile comprendere come l’interesse da parte degli investitori verso prodotti come gli ETF sia in aumento.

Per tutte queste ragioni strutturali, l'Osservatorio sugli ETF di Quantalys Italia Harvest Group prevede che nel 2023 gli afflussi in Europa continueranno a essere elevati, in linea con la media degli anni precedenti.