FondAereo, al via il progetto per diventare il primo fondo transfrontaliero operante in Italia

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Il progetto è ambizioso: diventare il primo fondo transfrontaliero operante in Italia. E d’altronde la caratteristica si addice al profilo stesso di FondAereo, il fondo di previdenza complementare del personale navigante-piloti e assistenti di volo che ha presentato il progetto in occasione di un press lunch, organizzato il 22 novembre presso la sua sede capitolina a pochi passi da Piazza del Popolo.

Il primo passo (già intrapreso) è la delibera, da parte del CdA, dell'avvio di uno studio che analizzi la fattibilità di due strumenti alternativi: un fondo pensione transfrontaliero (o cross border) basato in Italia (Home Country) con sezioni in altri Paesi Ue (Host Country), alla luce del dettato della Direttiva Iorp 2 (disciplinato in Italia dall’articolo 15-ter, Dlgs 252/2005); e il PEPP, il Pan European Pension Product, prodotto “europeo” che ha fatto il suo ingresso nel nostro ordinamento il 23 agosto dello scorso anno con il Dlgs 184/2022. “L’obiettivo è creare uno strumento di previdenza complementare anche per gli associati che lavorano nei Paesi europei”, afferma Giovanni Platania, presidente di FondAereo.

Fondo trasfrontaliero o PEPP

“La soluzione del fondo transfrontaliero – spiega – consente, mantenendo la sede in Italia, l’apertura di sezioni nella EEA, l’Area economica europea”. L’esito dello studio di fattibilità “arriverà probabilmente già a febbraio 2024”, dichiara il presidente a una domanda diretta sulle tempistiche, indicando come il primo passaggio operativo, una volta ottenuto l’ok dalla Covip, sarà la presentazione della documentazione all’autorità di controllo irlandese, in quanto l’Irlanda è il primo Paese candidato a ospitare una sezione del Fondo. “Arrivano anche input esterni, si legge in una nota, “come richieste di trasferimento da fondi esteri (lavoratori che hanno già protezioni previdenziali in altri Paesi e chiedono di portare la loro posizione in FondAereo), richieste di mantenimento della propria posizione da parte di aderenti che si trasferiscono all’estero, oppure personale assunto all’estero che chiede di poter aderire”.

Una settore “in movimento”

La definizione di un prodotto di respiro più ampio risponde alle esigenze della stessa platea dei lavoratori, soggetta a spostamenti legati al ruolo e alle compagnie che hanno basi operative in diversi Paesi del blocco Ue e coinvolgono il 66% degli iscritti (il 3% stranieri). “Molti lavorano in compagnie come EasyJet, Malta Air. In prospettiva il campo dei potenziali aderenti a FondAereo in Europa si allarga quindi sempre di più”, continua Platania. Questo a fronte di una base di dimensioni contenute, circa 10 mila unità (10.045 a ottobre 2023), anche se FondAereo va a coprire la stragrande maggioranza degli operatori (circa 11 mila in Italia), con un tasso di crescita del 30% in 10 anni (erano 7.709 a fine 2012). Di questi utenti, comunica lo stesso fondo, circa il 39% sono donne, il 7% ha meno di 20 anni (al fondo possono essere iscritti anche i familiari fiscalmente a carico), il 9% ha più di 50 anni, mentre la maggioranza degli aderenti (84%) si colloca nella fascia di età 20-50 anni

I nuovi profili di investimento

Alla luce della rivoluzione in atto, il fondo di previdenza complementare ha anche scelto di rinnovare l’offerta di investimento “con l’introduzione di ‘profili’ più vicini alle esigenze degli associati in un mercato del trasporto aereo in continua trasformazione”, rimarca Platania. Il compito di illustrare il nuovo corso spetta a Giuseppe Chianese, direttore del fondo, che indica come gli attuali quattro comparti di investimento (Protezione, Equilibrio, Crescita, Garantito), dal prossimo 1° dicembre diventeranno tre con la “fusione” dei comparti Protezione (15% azionario e 85% obbligazionario) ed Equilibrio (35% azionario e 65% obbligazionario). Il nuovo schema prevede quindi tre comparti (Equilibrio, Crescita e Garantito) in cui la composizione di Equilibrio e Crescita diventerà “speculare” in termini di pesi azionario-obbligazionario (il 70% obbligazionario e restante azionario il primo, e il 70% azionario e restante obbligazionario il secondo). Tuttavia, in questi ultimi due comparti sarà possibile investire attraverso tre profili, legati a tre diversi rapporti rischio/rendimento: 75% Equilibrio e 25% Crescita; 50% e 50%; 25% Equilibrio e 75% Crescita. È questa “la vera innovazione, che avvicina FondAereo ai fondi pensione internazionali in vista della nuova forma transfrontaliera”. Con il nuovo schema, sottolinea Chianese “accompagniamo il nostro associato lungo tutta la sua vita lavorativa: partendo da una maggiore percentuale di Crescita (più rischio ma più potenzialità di rendimento) a inizio carriera, si può diminuire il livello di rischio a mano a mano che nel tempo si riduce la vita lavorativa; fino ad arrivare al comparto Equilibrio nell’ultima fase della carriera prima di atterrare nel comparto garantito per gli ultimissimi anni”. L’obiettivo, a tendere, è quello di un singolo profilo di investimento “life cycle”, con un primo step nel 2025, “anno in cui il nuovo schema sarà ulteriormente accentuato”.

Un’asset allocation rivisitata

Alla luce di questa novità, il fondo ha anche scelto di rinnovare l’asset allocation con l’introduzione di bond inflation linked in ambito obbligazionario, mentre i portafogli azionari comprenderanno anche i titoli dei Mercati Emergenti. “FondAereo negli anni ha avuto rendimenti in linea con quelli degli altri fondi – afferma Chianese –. Tuttavia le criticità dei mercati nel 2022 ci hanno spinti a rivedere anche la nostra asset allocation. Questa scelta ha premiato, a ottobre vediamo rendimenti positivi per tutti i comparti (in particolare in quello azionario) che ci spingono a una previsione di crescita dell’8,3% quest’anno, che ci porterà a recuperare in parte i rendimenti negativi del 2022”.

La razionalizzazione dei comparti è stata avviata anche con il supporto di Axa IM, e proprio Lorenzo Randazzo, head of institutional sales Italy della società, intervenuto nel corso del press lunch, si è detto convinto che la nuova offerta del Fondo “sia una opportunità per una maggiore consapevolezza della scelta da parte dell’aderente e che la nuova allocazione dei comparti sia in grado di cogliere al meglio le opportunità d’investimento offerte dall’attuale contesto di mercato”. Le modifiche gestionali, conclude Randazzo, “rendono il fondo più globale, capace di sfruttare al meglio la propria allocazione in Europa e Usa, e le opportunità negli Emergenti azionari”.