Cop26, la scelta cruciale di determinare il prezzo del carbone

Gerrit Dubois, foto concessa (DPAM)

CONTRIBUTO a cura di Gerrit Dubois, Responsible Investment specialist di DPAM. Contenuto sponsorizzato da DPAM.

Con i recenti aumenti dei prezzi dell'elettricità, il dibattito sul prezzo del carbonio è sotto i riflettori. Ma in che modo quest’ultimo è legato ai prezzi dell'elettricità e cosa possiamo aspettarci dalle discussioni sulla determinazione del prezzo del carbonio alla COP26?

Il cosiddetto “carbon pricing” è usato come strumento per ridurre le emissioni di carbonio e mira a catturare i costi esterni di queste emissioni prezzando l'unità equivalente di CO2 emessa. In questo contesto, i due approcci principali sono il carbon pricing e i sistemi cap-and-trade.

Tramite l’approccio "carbon pricing" viene stabilito un prezzo fisso per le emissioni di CO₂ permettendo al mercato di determinare la quantità effettiva di riduzione delle emissioni.

  • Il vantaggio principale è quello di avere un prezzo fisso per l'inquinamento stabilito dal governo che, se corretto, include tutte le esternalità (anche se questo è difficile).
  • Tuttavia, questo approccio non è efficace dal punto di vista dei costi e non c'è visibilità sulla quantità di abbattimento.

L’approccio cap-and-trade, invece, determina la quantità di emissioni permesse, controllando le riduzioni. Inoltre, permette al mercato di decidere il prezzo facilitando lo scambio di quote di carbonio.

  • Questo sistema prevede un volume fisso di emissioni ammissibili e il mercato ne stabilisce il prezzo.
  • Definire un tetto massimo è cruciale ma molto complesso: i fattori di mercato influenzano il prezzo e i costi di abbattimento possono superare i benefici stimati.

Nonostante esistano numerose iniziative legate a una tassa sul carbone, l’approccio cap-and-trade è spesso preferibile in un contesto internazionale. L'Europa ad esempio, ha già implementato il sistema di tipo cap-and-trade nel 2008: il sistema europeo di scambio di emissioni (EU ETS) che, dopo aver affrontato notevoli difficoltà iniziali, è progressivamente evoluto stabilizzandosi.

L'EU ETS assicura che tutte le quote di carbonio disponibili possano essere scambiate sul mercato. Questo significa che le nazioni inquinanti possono sia comprare permessi di emissione di carbonio, sia investire nella riduzione delle emissioni. Tuttavia, non si tratta di un sistema perfetto: al fine di ridurre i rischi di “fuga di carbonio” alcune aziende possono beneficiare di ulteriori quote gratuite1 anche se, fortunatamente, l’UE ha pianificato di ridurle entro il 2025.

I prezzi dell’elettricità sono alle stelle. Quanto è dovuto al prezzo del carbonio?

In Europa, i servizi pubblici sono obbligati a comprare crediti di carbonio per l'uso di combustibili fossili.

I prezzi elevati dell'elettricità sono per lo più il risultato dell'aumento dei prezzi del gas, dovuto alla sua scarsità. Infatti, solo 1/5 dell'aumento del costo dell'elettricità è legato all'ETS dell'UE. Tuttavia, a causa dell'aumento dei prezzi del gas, queste aziende stanno rivolgendosi nuovamente al carbone, determinando a loro volta un incremento del prezzo delle quote EU ETS.

Da parte sua, un meccanismo globale per determinare il prezzo del carbonio offrirà probabilmente un level playing field a livello globale e, durante la COP26, ci si aspetta che l'articolo 6 dell'accordo di Parigi, che pone le basi per un tale mercato internazionale del carbonio, venga ampliato.

L’attenzione è rivolta ai Contributi Determinati a livello Nazionale (NDC)

Se vogliamo limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, dobbiamo ridurre significativamente le emissioni annuali di carbonio. Solo un sistema cap-and-trade può controllare i volumi di emissioni accettabili, e deve essere allineato con il bilancio globale del carbonio disponibile e rispecchiato equamente nei NDC.

Secondo l'articolo 6 dell'accordo di Parigi, i negoziati sui mercati internazionali del carbonio sono un elemento chiave per le discussioni della COP26 che si annuncia particolarmente impegnativa poiché il mondo sta cercando da decenni di stabilire un mercato internazionale delle emissioni. Il concetto di fissare un tetto massimo è la chiave. Inoltre, il sistema deve produrre riduzioni tangibili delle emissioni attraverso un sistema/mercato di scambio credibile, caratterizzato (tra gli altri) da addizionalità, verifica, giustizia sociale e nessun doppio conteggio.


1 Nell'ambito del sistema di scambio delle emissioni dell'UE (EU ETS), gli impianti industriali considerati a rischio significativo di rilocalizzazione del carbonio ricevono un trattamento speciale per sostenere la loro competitività. Il carbon leakage si riferisce alla situazione che potrebbe verificarsi se, per motivi di costi legati alle politiche climatiche, le imprese dovessero trasferire la produzione in altri paesi con vincoli di emissione più permissivi. Questo potrebbe portare ad un aumento delle loro emissioni totali. Il rischio di carbon leakage può essere più elevato in alcune industrie ad alta intensità energetica". (fonte: CE).


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