I rischi per gli investitori e gli impatti sulle principali asset class alle porte di dodici mesi che si preannunciano ancora impegnativi.
Per accedere a questo contenuto
I rischi per gli investitori e gli impatti sulle principali asset class alle porte di dodici mesi che si preannunciano ancora impegnativi.
Per accedere a questo contenuto
In vista del nuovo anno gli investitori si preparano ad affrontare le sfide derivanti da dinamiche geopolitiche mutevoli e dalla possibile evoluzione delle politiche monetarie. I tassi di interesse più alti e un’inflazione che, seppur in rallentamento, si prospetta più volatile che in passato sono due delle variabili determinanti per le scelte di portafoglio. La crescita economica si è dimostrata resiliente, ma i timori di una recessione non sono del tutto scomparsi per il peggioramento delle condizioni finanziarie.
Per questo motivo, vi è consenso tra gli esperti delle società di investimento estere che la gestione attiva e la capacità di adattare rapidamente i portafogli alle mutevoli condizioni di mercato saranno la chiave per massimizzare i rendimenti e mitigare i rischi.
Ecco dunque le prospettive per economia e mercati per il 2024 secondo i gestori internazionali della community di FundsPeople, che analizzano i rischi, le opportunità e le implicazioni per i portafogli.
“Dopo un anno caratterizzato da inflazione, tassi elevati e persistenti tensioni geopolitiche, per il 2024 ci aspettiamo una crescita resiliente e una riduzione dell’inflazione negli Stati Uniti, ma con segnali di rallentamento e una lieve recessione a partire dalla metà del prossimo anno”, è questa la view della casa espressa da Matteo Buonomini, head of Italy Distribution di abrdn. “Si conferma la debolezza delle economie europee, che dovrebbe continuare fino a metà del 2024, anche se la crescita positiva dei redditi reali dovrebbe limitare l'entità della flessione”, continua l’esperto. “In Cina, nonostante l’allentamento della politica monetaria stia stabilizzando l'attività economica, seguiamo con attenzione e cautela l’evoluzione economica di lungo termine, mentre i Paesi emergenti stanno beneficiando della diminuzione dell'inflazione e prevediamo che presto inizieranno un ciclo di allentamento monetario”, afferma.
In questo scenario, la casa di gestione preferisce l’obbligazionario all’azionario, soprattutto dalla seconda metà del 2024 quando nei Paesi sviluppati inizierà il taglio dei tassi. “Già a inizio anno, tuttavia, con l’avvio della discesa dei tassi nel mondo emergente, il debito di questi Paesi diventerà molto interessante”, aggiunge Buonomini che vede quindi un portafoglio composto da un lato da una parte governativa investment grade e dall’altro dalla parte emergente in grado di inserire carry e valore.
Lato equity per Buonomini sarà cruciale l’ultimo miglio del calo dell’inflazione, perché questo processo potrà vedere una crescita macro moderata, così come degli utili. "In questo contesto, sulla parte equity meglio quindi concentrarsi su aziende caratterizzate da buon cash flow, pricing power importante e bilanci solidi. Nella fase finale del ciclo saranno pertanto ancora più importanti lo stock picking e la gestione attiva", conclude l'esperto.
1/18Dopo le ultime riunioni della Fed e della BCE, secondo Massimiliano Maxia, Senior product specialist, Allianz Global Investors il 2024 sarà l’anno in cui cambierà la politica monetaria delle più importanti banche centrali. “Non dovrebbero infatti più esserci aumenti dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione, che appare sempre più in discesa”, afferma l’esperto. “Una politica monetaria più accomodante si renderà necessaria per sostenere l’economia, che, sia negli Stati Uniti sia soprattutto nell’area euro, è vista in calo”, aggiunge. Secondo l’analisi di Allianz GI non si può ancora dire con certezza se si verificherà uno scenario più di soft-landing o di recessione. “Se si verificasse sarebbe una recessione comunque gestibile, non profonda; certamente il rallentamento economico indurrà le banche centrali a diventare più espansive”, avverte il professionista.
Alla luce di questo contesto, secondo Allianz GI, le prospettive diventano sicuramente molto interessanti per i mercati obbligazionari, dove i rendimenti sono ancora alti lungo tutte le scadenze della curva, sia per quanto riguarda la componente governativa che per quella corporate. Inoltre, i tassi in discesa sono certamente di supporto anche per l’investimento azionario. “Però, il proseguimento della buona performance del 2023 dei principali listini dipenderà appunto dal tipo di contesto macroeconomico che avremo nel 2024”, afferma Maxia. “Crediamo quindi che un approccio di accumulazione, approfittando di eventuali fasi di volatilità, sia appropriato, sempre in base al profilo di rischio di ciascun investitore”, conclude.
2/18Sarà l’anno del nuovo disordine globale, delle grandi rivoluzioni tecnologiche, geopolitiche, energetiche e fiscali. “Andiamo oltre la new normal” precisano Monica Defend, head of Amundi Investment Institute e Matteo Germano, Global Deputy CIO di Amundi, “in un arco temporale che si protrarrà presumibilmente fino al 2030. “Un anno pieno di sfide ma anche di opportunità, dove America e Cina rallenteranno mentre alcuni Paesi emergenti, come India, Indonesia, Brasile, Vietnam, grazie alle loro risorse naturali, saranno i veri vincitori”.
Per il 2024 Amundi prevede un outlook disomogeneo, caratterizzato da un graduale rallentamento della crescita globale e da un'inflazione che dovrebbe attenuarsi ma rimanere comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, fino alla fine dell'anno. Supponendo che la crisi in Medio Oriente rimanga contenuta, questo outlook economico globale sarà, dunque, caratterizzato da un rallentamento nei mercati sviluppati. “Gli investimenti si concentreranno su obbligazioni sovrane e societarie di qualità, e sul cercare la crescita con le azioni asiatiche, perché questa regione dovrebbe beneficiare di prospettive economiche migliori rispetto alle altre. Gli investitori dovrebbero inoltre ricercare opportunità nelle società posizionate su temi promettenti di lungo periodo, come la transizione energetica o la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. Infine, gli investitori dovranno attendere la seconda metà dell'anno per prendere in considerazione le azioni europee”.
3/18Secondo l’analisi di BlackRock siamo al cospetto di un nuovo regime di mercato caratterizzato da tassi più alti e maggiore volatilità. Si tratta di un grande cambiamento rispetto al decennio dopo la crisi finanziaria globale in cui le banche centrali hanno stabilizzato le economie e sostenuto la crescita attraverso una politica monetaria allentata. “Ciò ha contribuito a sopprimere la volatilità macro e di mercato e ad alimentare mercati toro in cui gli investitori potevano fare affidamento su allocazioni statiche e ampie di classi di attivi per ottenere rendimenti”, spiega Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia. “Oggi pensiamo che sia vero il contrario. Le banche centrali si trovano ad affrontare scelte difficili nella lotta all'inflazione, e non possono più rispondere alla crescita vacillante come facevano un tempo. Questo porta a una serie più ampia di risultati, creando una maggiore incertezza”, analizza l’esperto.
Secondo BlackRock i mercati oscillano tra le speranze di un atterraggio morbido e i conseguenti timori di recessione. Ma non è questo il punto: l'economia si sta normalizzando dopo la pandemia e viene modellata da fattori strutturali: contrazione della forza lavoro, frammentazione geopolitica e la transizione a basse emissioni di carbonio. “
L'apparentemente forte crescita degli Stati Uniti riflette in realtà un'economia che sta ancora uscendo dallo shock pandemico e che sta seguendo un percorso di crescita debole”, analizza Rovelli. “In Europa si sta instaurando un contesto caratterizzato da un'economia stagnante, da un'inflazione sulle montagne russe e da una politica monetaria più restrittiva”, continua. Tutto ciò si traduce in una maggiore dispersione dei rendimenti. “Il nostro punto di partenza per il 2024: gli investitori devono adottare un approccio più attivo ai loro portafogli. Questo non è il momento di inserire il pilota automatico per gli investimenti. È importante assumere deliberatamente il rischio di portafoglio”, conclude l’esperto.
4/18Due diversi scenari, da una parte un soft landing negli USA. Mentre in Europa la crescita dovrebbe rimanere debole per la maggior parte del 2024, a fronte di un’accelerazione della disinflazione. Questa è l'opinione di Nadège Dufossé. "In Cina, l'attività economica ha mostrato qualche timido segnale di stabilizzazione, mentre l'andamento dei prezzi resta deflazionistico. I rialzi dei tassi hanno ampliato le opportunità di investimento nell'obbligazionario. Il premio per il rischio azionario non è ora sufficientemente attraente da incoraggiare gli investitori a ripesare l’asset class. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi che hanno una certa decorrelazione rispetto agli asset tradizionali", dice l'esperta di Candriam.
"I rendimenti dei portafogli bilanciati sono tornati stabili, offrendo una certa protezione al di là della volatilità a breve termine. Accumuliamo carry aumentando il posizionamento a lungo termine. Nel credito, siamo ancora positivi sull'Investment Grade, un’asset class resiliente nei rallentamenti economici e con uno dei migliori rapporti carry-to-vol. Manteniamo una certa diversificazione nel debito emergente, ma siamo più cauti sull'high yield. Abbiamo una posizione lunga sullo yen giapponese ed esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro. Entrambi offrono buona copertura in un contesto di riduzione del rischio", prosegue.
Guardando all'azionario, l'esperta ritiene che le valutazioni si siano aggiustate, ma restano ridotte, poiché ci si aspetta una crescita positiva degli EPS e margini elevati, nonostante la stretta finanziaria. "Sembra che il mercato azionario stia scontando un soft landing negli USA, il che pone limiti a ulteriori rialzi. In questa fase del ciclo economico continuiamo a preferire settori più difensivi come IT, healthcare, e beni di prima necessità", conclude.
5/18Tracciati che divergono sotto il peso di un'inflazione elevata e di alti tassi d'interesse. "La sorprendente capacità di ripresa di Stati Uniti, Giappone e India contribuisce a rafforzare le prospettive economiche globali per il 2024, mentre i continui segnali di debolezza in Europa e Cina smorzano le aspettative per il nuovo anno. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, nel 2024 la crescita globale sarà in media del 2,9%, in leggero calo rispetto al 3% del 2023", registra Jared Franz.
Secondo l'economista di Capital Group, sebbene i tassi d'interesse elevati incidano in modo diverso sulle economie, le probabilità di un netto calo dei tassi stanno diminuendo. Ciò significa che un ritorno a breve a un periodo di tassi prossimi allo zero è molto improbabile. "Siamo ottimisti sul fatto che i consumatori continueranno a sostenere l'economia, anche se i tassi rimarranno elevati per un lungo periodo. Crediamo che siamo all'apice di una transizione importante, in cui gli investitori a lungo termine possono trovare interessanti opportunità d'investimento in azioni e obbligazioni", conclude.
6/18Olivier van Haute inizia la sua riflessione guardando al reddito fisso. "Il profilo rischio-rendimento dei titoli di Stato è diventato particolarmente interessante. Per quanto riguarda le obbligazioni societarie, il segmento investment-grade offre un buono spread rispetto al tasso privo di rischio, e vediamo società con disponibilità finanziarie solide, come dimostrano i margini da record, i bilanci robusti e i solidi profili di scadenza del debito", dice. E prosegue spiegando che, anche le obbligazioni ad alto rendimento meritano attenzione." I livelli attuali di spread stanno iniziando a riflettere tassi di recupero realistici e, se dovessero espandersi con il rallentamento dell’economia, potrebbero rivelarsi altamente redditizi", commenta il professionista di DPAM.
In ambito azionario, secondo van Haute, i mercati hanno già scontato un certo grado di rallentamento economico, soprattutto in Europa e tra le small-cap globali. "La correzione delle scorte in seguito alla crisi delle catene di approvvigionamento sembra essere a buon punto, e stiamo iniziando a vedere la diffusione di un cauto ottimismo. Tuttavia, mentre ci avviciniamo al nuovo anno, le aspettative di crescita degli utili per azione (EPS), in particolare negli Stati Uniti, potrebbero richiedere una ricalibrazione", dice. Secondo l'esperto l’attuale fase economica favorisce i titoli growth e difensivi di alta qualità, con opportunità mature nei settori allineati alle traiettorie di crescita secolari – intelligenza artificiale, tecnologia verde e nuovi trattamenti medici come i GLP1. "La chiave è la selettività, in quanto non tutti i titoli resisteranno alle condizioni previste", chiosa.
7/18Oggi ci troviamo di fronte alle prime fasi di un drammatico cambiamento di regime a detta di Andrew McCaffery. Da una bassa inflazione e tassi di interesse sempre più bassi a qualcosa di diverso, che sarà accompagnato da una maggiore volatilità economica e il premio di rischio per la detenzione di attività sarà quindi più elevato. "In questo contesto trovo più utile considerare diversi scenari - noi in Fidelity ne abbiamo identificati quattro -, ovvero i percorsi alternativi che le economie e i mercati potrebbero intraprendere, stimando la probabilità di ogni scenario. Questo ci permette di individuare in anticipo lungo il percorso i segnali che sostengono o smentiscono un determinato risultato, in modo da poterci adattare di conseguenza", dice l'esperto di Fidelity International.
Nello scenario di base della società, a cui attribuiscono il 60% delle probabilità che si avveri, vedono una recessione ciclica che porterebbe a una minore crescita economia. "Il focus degli investimenti sarebbe rivolto alle azioni (evitando i titoli di bassa qualità o di piccole dimensioni), mentre nel reddito fisso l'attenzione rimarrebbe sui crediti a breve scadenza e di alta qualità. Qualunque sia lo scenario, è bene ricordare che un buon investimento richiede disciplina, una mente aperta e la disponibilità a reagire ai fatti che cambiano e nel 2024 gli investitori dovranno essere agili e pronti ad affrontare ogni svolta e a seguire l'evoluzione dello scenario reale", conclude.
8/18Guardando al prossimo anno, Stephen Dover prevede un indebolimento della crescita economica e degli utili societari, a causa della volontà della Fed di ridurre l'inflazione statunitense. "La politica monetaria e le condizioni di credito statunitensi sono diventate più restrittive nel corso del 2023, con l'aumento dei tassi di interesse, il che implica che l'attività economica si indebolirà, la disoccupazione aumenterà e un numero crescente di famiglie e imprese si troverà in difficoltà con il credito nel 2024", ammette.
L'anno prossimo si terranno 40 elezioni nazionali che rappresentano il 41% della popolazione mondiale. A Taiwan, in India, nell'Unione Europea e, naturalmente, negli Stati Uniti si terranno elezioni che, a detta dell'esperto del Franklin Templeton Institute, probabilmente modificheranno la traiettoria degli affari globali. "L'impatto dei cambiamenti di leadership e dei percorsi legislativi guiderà le future considerazioni sulla spesa fiscale e sui flussi commerciali globali. La spesa per la difesa è in aumento a livello globale, data la scomparsa del "dividendo della pace"", dice.
Secondo Dover, in una certa misura, è necessario adottare strategie già note, come ad esempio concentrarsi sui titoli e crediti societari di qualità superiore. Tuttavia, un punto chiave da sottolineare è che "gli investitori dovrebbero essere pronti ad assumere rischi selettivi una volta che i rendimenti della liquidità raggiungono i massimi e poi diminuiscono. Per superare queste difficili condizioni sarà particolarmente importante investire in un mix diversificato di azioni, obbligazioni e investimenti alternativi mercato non correttamente valutati dal mercato", prosegue.
"La crescita macro e le delusioni sugli utili potrebbero essere globali e suggeriamo agli investitori di ridurre il rischio verso settori, stili e, in parte, regioni più ciclici. Un dollaro più debole avrà implicazioni anche per le allocazioni regionali. Il 2024 sarà probabilmente un anno in cui verranno premiati l'equilibrio e la diversificazione", chiosa.
9/18In vista del 2024 Simona Gambarini si dice moderatamente ottimista sullo stato delle economie globali, ma i rischi di coda persistono.
"Le principali banche centrali sembrano disposte a mantenere i tassi alti più a lungo, e i percorsi di crescita e inflazione delle varie economie sono sempre più disallineati. Stiamo per assistere a un superciclo elettorale in un contesto di elevati rischi geopolitici. Allo stesso tempo vediamo i megatrend, tra cui tecnologie disruptive e sostenibilità, trasformare rapidamente i settori", ammette l'esperta.
In un contesto di crescita più volatile, un più alto costo del capitale e instabilità geopolitica, da Goldman Sachs Asset Management si aspettano una maggiore dispersione della performance tra asset class, settori e regioni. "I rendimenti obbligazionari si sono stabilizzati su livelli elevati, rendendo il segmento più interessante. I premi per il rischio si sono ridotti e il persistere di un contesto di fine ciclo economico limita gli incentivi ad incrementare il rischio. Crediamo che un portafoglio bilanciato composto da azioni, bond e investimenti alternativi possa offrire una copertura contro i rischi generali e che strategie di investimento attive, focus sulla diversificazione e gestione del rischio saranno cruciali per affrontare il 2024 e contribuire a generare alpha", rivela.
In conclusione, puntare sulla disruption nel lungo periodo derivante dai trend di sostenibilità e di innovazione tecnologica, compresa l’IA, può, secondo l'esperta, aiutare a posizionare i portafogli per far fronte alla trasformazione economica globale. "In un contesto imprevedibile, saranno necessarie soluzioni dinamiche per orientare gli investimenti", conclude.
10/18Secondo John Lloyd, dopo tre anni di venti contrari, i mercati del reddito fisso appaiono oggi molto diversi rispetto al passato recente. "A nostro avviso, gli elementi che causavano difficoltà per il settore si sono dissolti e i mercati obbligazionari si sono adattati a un regime di tassi d'interesse più elevati. Con l'aumento dei tassi, le obbligazioni a lunga scadenza hanno registrato un calo dei prezzi maggiore rispetto alle obbligazioni a breve scadenza", dice. A detta dell'esperto di Janus Henderson, dopo aver subito perdite nei loro portafogli obbligazionari di base, molti investitori si sono spostati sulla liquidità o sui mercati monetari per proteggersi dall'aumento dei tassi. Ma ora che siamo alla fine del ciclo di rialzi, "gli investitori dovrebbero guardarsi dall'avere una duration troppo breve mentre ci avviamo verso la prossima fase del ciclo economico. Attualmente, grazie ai rendimenti interessanti offerti, alla fine del ciclo di rialzo della Fed, al raffreddamento dell'inflazione e agli spread di credito storicamente ampi nei settori cartolarizzati, riteniamo che le prospettive per il settore obbligazionario statunitense siano positive", commenta Lloyd.
Il portfolio manager della società prevede significativi rendimenti nominali e reali dal reddito fisso multisettoriale nel 2024 e ritiene di trovarci in un punto di ingresso interessante per gli investitori che devono rivalutare la loro allocazione nel comparto. "A nostro avviso, gli investitori possono ora raccogliere i benefici di rendimenti iniziali più elevati, con un basso rischio di un ulteriore aumento dei tassi", conclude.
11/18“I fondamentali dei nostri temi sostenibili si sono rafforzati in modo significativo”, afferma Peter Michaelis, Head of Sustainable Investment di Liontrust. Negli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act (IRA) sta stanziando più di 370 miliardi di dollari per tecnologie pulite, efficienza energetica, energie rinnovabili e ammodernamento delle infrastrutture di rete. E ciò, secondo l’esperto, accelererà quelli che erano temi già forti riguardanti l’efficienza delle risorse. In Europa, il Fit for 55 punta al 55% di energia rinnovabile entro il 2030, e infine la Cina ha grandi ambizioni sui veicoli elettrici e sull’energia pulita (50% di veicoli elettrici entro il 2030 dall’attuale 21% e 33% di elettricità rinnovabile entro il 2025).
“Nel settore sanitario, i progressi nel sequenziamento genetico continuano a fornire progressi nella nostra capacità di diagnosticare, prevenire e curare le malattie. E nel campo della sicurezza informatica, non c’è tregua nella richiesta di protezione da malintenzionati sempre più sofisticati; ad esempio, lo scorso anno gli attacchi ransomware sono aumentati del 37%. Se guardiamo alle valutazioni che stiamo pagando per accedere a questa forte crescita, si tratta di livelli bassi che non vedevamo da molti anni”, afferma Michaelis.
Per l’esperto anche le prospettive per i portafogli a reddito fisso sono interessanti. “Man mano che i rialzi dei tassi di base inizieranno a manifestarsi nell’economia reale, ciò ridurrà ulteriormente la domanda aggregata, limitando la necessità di ulteriori rialzi dei tassi e mettendo in discussione le prospettive di crescita”, analizza. “Dato che i rendimenti a lungo termine o le obbligazioni a più lunga scadenza sono maggiormente correlati alle prospettive di crescita, ciò dovrebbe, a sua volta, causare un calo dei rendimenti e un ritorno positivo dei rendimenti”, conclude.
12/18Le aspettative di M&G Investments per il 2024 indicano la probabilità di un soft landing, che comporterebbe un rallentamento dell’inflazione, crescita bassa ma senza recessione e tassi in discesa a partire dal secondo trimestre. Ma il rischio principale è che le banche centrali tardino a tagliare i tassi o che, più semplicemente, la bassa capacità di spesa delle famiglie comporti una contrazione più significativa dell’attività economica e un conseguente taglio dell’occupazione da parte delle aziende. I maggiori rischi riguardano quindi l’eventuale mancata discesa dei tassi o addirittura la recessione, al momento non prezzata dai mercati.
“In base a questo scenario, a nostro avviso, nel 2024 le opportunità risiedono nelle azioni legate alla transizione energetica e infrastrutture sostenibili, entrambe in sofferenza quest’anno, e nella gestione attiva azionaria, in quanto dopo un anno di enorme concentrazione delle performance in pochi titoli a mega capitalizzazione, riteniamo che l’anno prossimo lo ‘stock picking’, la selettività e la gestione attiva faranno la differenza”, dice Manuel Pozzi, direttore investimenti di M&G Investments Italia. Per l’esperto, la gestione attiva sarà un fattore chiave anche sull’obbligazionario, poiché probabilmente è finito il periodo dei grandi rialzi dei tassi, ma la traiettoria futura resta incerta e il mercato volatile.
“Di conseguenza, una gestione attiva della duration e dell’allocazione degli asset, unita a un’ottima capacità di selezione degli emittenti, saranno l’asso nella manica degli investitori, in particolare nel mercato High Yield, dove i rendimenti restano importanti, ma occorrerà sapersi posizionare bene sulla struttura del capitale delle aziende ed evitare quelle a rischio, in caso di rifinanziamento del debito”, dice Pozzi. “Abbiamo una preferenza per i titoli senior – specialmente se garantiti – i settori meno ciclici e per aziende con business su scala globale e posizioni forti nei rispettivi settori”, conclude.
13/18Secondo l'analisi di Mabrouk Chetouane, l'attività economica è destinata a rallentare nel prossimo anno, in gran parte trainata dagli Stati Uniti, la cui decelerazione non sarà probabilmente controbilanciata da potenziali recuperi in altre regioni. "In primo luogo, è probabile che gli aggiustamenti economici in corso in Cina - riduzione della leva finanziaria, gestione delle capacità in eccesso - si protraggano fino al 2024. Sebbene i responsabili politici si stiano adoperando per rafforzare i fattori di crescita interni, non ci aspettiamo che i risultati siano abbastanza immediati da consentire alla Cina di compensare da sola la decelerazione della crescita globale", dice. Analogamente, l'attività economica in Europa e nel Regno Unito dovrebbe riprendersi l'anno prossimo dopo un 2023 poco brillante, ma non riuscirà a sostenere la crescita globale. Tenendo conto di queste dinamiche, le proiezioni di Natixis IM per la crescita del PIL mondiale nel 2024 si aggirano tra il 2,6% e il 2,8 per cento.
Guardando nello specifico alla zona euro, l'esperto sottolinea come sia essenziale sottolineare che il meccanismo di fissazione dei prezzi tende a essere più rigido rispetto a quello degli Stati Uniti. "Di conseguenza, è improbabile che la Bce aggiusti la propria politica monetaria prima della Federal Reserve. Questa disparità temporale nei cambiamenti di politica monetaria non dovrebbe avere un impatto sulla parità euro/dollaro, con un previsto apprezzamento dell'euro che dovrebbe attenuare le pressioni inflazionistiche di importazione", commenta. Per concludere, la proiezione suggerisce che la Bce potrebbe attuare solo due tagli dei tassi a partire dal quarto trimestre del 2024, riducendo contemporaneamente le dimensioni del proprio bilancio almeno fino al primo semestre del 2024.
14/18Lo scenario di base per i prossimi 12 mesi tratteggiato da Geraldine Sundstrom prevede un rallentamento della crescita nei mercati sviluppati nonché, in alcune regioni, la possibilità di contrazione economica l’anno venturo a fronte del venir meno del sostegno fiscale e del manifestarsi degli effetti della politica monetaria che tipicamente si avvertono dopo un certo tempo. "L'inflazione e la crescita hanno probabilmente raggiunto il picco, il nostro modello sul ciclo economico indica una probabilità del 50% che gli Stati Uniti entrino in recessione entro un anno", dice l'esperto.
Le prospettive economiche globali, le valutazioni di mercato e i fondamentali delle asset class inducono il portfolio manager di PIMCO a privilegiare il reddito fisso. "Rispetto alle azioni, riteniamo che raramente le obbligazioni siano state così interessanti come lo sono oggi. Dopo un paio di anni turbolenti, caratterizzati da un'inflazione elevata e da tassi in aumento che hanno messo a dura prova i portafogli, nel 2024 gli investitori potrebbero assistere a un ritorno a un comportamento più convenzionale sia nei mercati azionari che in quelli obbligazionari, anche se la crescita è ostacolata in molte regioni", commenta.
Tuttavia, l'esperto riconosce i rischi rispetto allo scenario di base di rallentamento della crescita e dell’inflazione. "La resiliente economia americana potrebbe evitare la recessione ma anche alimentare surriscaldamento della crescita e accelerazione dell’inflazione che indurrebbero una politica monetaria molto più restrittiva. È anche possibile tuttavia un atterraggio duro, con rapido precipitare della crescita e dell’inflazione", prosegue. Dunque, alla luce di questi scenari di rischio Sundstrom prevede sia prudente includere coperture e opzioni; gestire la volatilità, soprattutto sul versante azionario, è tra l’altro di allettante convenienza.
15/18Secondo l’analisi di Schroders anche nel 2024 lo scenario delle “3D” – i cambiamenti imposti dai megatrend di Decarbonizzazione, Demografia e Deglobalizzazione – impatterà in modo significativo sugli investimenti. “In particolare, ci aspettiamo che a causa di questi trend strutturali vedremo un deterioramento del trade off tra crescita e inflazione, con implicazioni per l’attività delle banche centrali, per le quali non esisteranno risposte semplici nell’anno a venire”, sostiene Johanna Kyrklund, Group CIO e Co-Head of Investment di Schroders. “In generale, a causa di questo nuovo scenario ‘3D’, l’inflazione sarà persistentemente più elevata”, afferma. “Dovremo quindi abituarci a nuovi livelli, sia sul fronte dell’inflazione che sul fronte dei tassi di interesse. Tutto ciò, naturalmente, potrebbe portare a una certa volatilità sui mercati”, aggiunge.
Inoltre, secondo la casa di gestione, l’evento chiave da monitorare nel 2024 saranno le elezioni statunitensi. “Dal punto di vista dei mercati, l’attenzione sarà soprattutto sul percorso delle politiche fiscali sotto la nuova amministrazione, dato che il debito statunitense si trova già su livelli molto elevati”, osserva Kyrklund. Ma per la società di gestione a non cambiare, indipendentemente dal risultato delle elezioni, sarà l’atteggiamento protezionista degli Stati Uniti, dato che entrambe le parti politiche concordano su questo punto. “Il protezionismo tuttavia non ha soltanto implicazioni negative: ci saranno alcune aree che ne beneficeranno”, spiga l’esperta. “Basti pensare al tema del ‘reshoring’, che è positivo per il mercato del lavoro domestico in Occidente e apre ad alcune interessanti opportunità. Inoltre, esistono anche alcuni Paesi che stanno cavalcando positivamente le tensioni geopolitiche, come l’India ad esempio”, conclude.
16/18“Cosa ci riserva il nuovo anno per le azioni? Se da un lato si prevede una maggiore volatilità, dall'altro è probabile che si assista a una maggiore varietà di fonti di rendimento per coloro che si concentrano sui fondamentali e sulle valutazioni”, questa la view sull’equity per il 2024 di Ritu Vohora, Investment Specialist, Capital Markets di T. Rowe Price che aggiunge: “Potrebbe essere un buon momento per diversificare”. La casa di gestione prevede, infatti, che la crescita degli utili si estenderà a tutti i settori e a tutte le regioni, con un'ondata di innovazioni dirompenti in settori chiave e un miglioramento delle prospettive strutturali per le materie prime.
“La crescita degli utili sarà un fattore determinante per la scelta dei vincitori e dei vinti”, afferma Vohora. “Molte società trarranno vantaggio dalle applicazioni dell'IA nell'ambito della tecnologia, con opportunità nelle imprese che supportano l'ecosistema dei chip (software, semiconduttori, internet e data center). L'assistenza sanitaria sarà un'altra area chiave di opportunità, dall'innovazione terapeutica nel bioprocesso all'uso di farmaci rivoluzionari per il diabete per trattare l'obesità. Stiamo anche esplorando l'impatto a valle sui settori alimentare e delle bevande, a seguito dei cambiamenti delle abitudini dei consumatori”, dice.
Infine, l’esperta si focalizza sugli energetici. “I cicli delle materie prime tendono a durare 10-15 anni. Dal 2011 ci troviamo in un mercato orso e potremmo essere sul punto di cambiare. La necessità di infrastrutture verdi, inoltre, alimenterà un aumento della domanda di metalli e materiali, e un nuovo boom di investimenti. In quanto fornitori, potrebbe essere un forte vento di coda per i mercati emergenti”, analizza.
17/18Secondo Vanguard il 2024 sarà contraddistinto da tassi più alti, un cambiamento che giudica di natura non transitoria e che segna il ritorno a un solido valore del denaro, con profonde implicazioni per l’economia e i mercati finanziari globali. “Il contesto di tassi più alti sarà di vantaggio per gli investitori nel conseguimento dei loro obiettivi finanziari di lungo termine, tuttavia la transizione potrebbe essere accompagnata da volatilità”, avverte Joe Davis, Global Chief Economist e Global Head of the Investment Strategy Group di Vanguard. Nei prossimi dodici mesi, la morsa della politica monetaria si farà sentire: a fronte dell’inflazione in discesa e del venir meno delle misure di stimolo, gli effetti della politica monetaria restrittiva si avvertiranno in modo crescente, con una conseguente lieve contrazione per l’economia. “Permane la possibilità di un atterraggio morbido in cui l’inflazione si riporti verso l’obiettivo senza comportare una contrazione economica, nonché di ulteriore ritardo nell’arrivo di una recessione”, dice. “In Europa, prevediamo una crescita anemica a fronte di una politica monetaria e di politiche fiscali che rimarranno restrittive”, osserva l’economista.
Nonostante la potenziale volatilità sul breve periodo, secondo l’esperto, l’aumento dei tassi di interesse rappresenta il migliore cambiamento economico e finanziario degli ultimi 20 anni. “Le nostre aspettative di rendimento per l’obbligazionario sono notevolmente cresciute”, afferma. Per quanto riguarda l’azionario, i principali fattori che hanno alimentato la sovraperformance negli ultimi due anni delle azioni americane rispetto a quelle globali, ovvero l’espansione delle valutazioni e la forza del Dollaro, probabilmente invertiranno la rotta. “Le nostre proiezioni indicano una crescente probabilità di maggiori opportunità al di fuori degli Stati Uniti”, conclude Davis.
18/18