Stati Uniti, obbligazionario o azionario?

Nik Shuliahin, Unsplash
Nik Shuliahin, Unsplash

Si è aperta la possibilità di nuove opportunità di investimento sia sui mercati azionari che su quelli obbligazionari nel corso dei prossimi mesi. Tanto più che la sequenza di eventi che seguiranno potrebbe comprometterne la durata. “Infatti, la nuova equazione energetica e il cambio di rotta delle autorità monetarie statunitensi potranno verosimilmente innescare un’inversione di tendenza degli effetti di compensazione tra azioni e obbligazioni”, spiega Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac.

Fonte: Carmignac.

La caduta dei tassi ha ovviamente avvantaggiato il settore obbligazionario. Eppure anche l’azionario, dopo il crollo dell’8-13 marzo, sembra essersi ripreso. “Un altro aspetto positivo è rappresentato dal fatto che gli investitori non si sono eccessivamente preoccupati delle ripercussioni della crisi sul settore bancario in generale, mentre l’economia si è mostrata piuttosto resiliente”, spiega Giorgio Broggi, quantitative analyst di Moneyfarm. “Rimane un netto contrasto tra il mercato monetario e quello azionario, con il primo che sconta un forte rallentamento, mentre il secondo non è stato particolarmente colpito dalla crisi bancaria, come dimostrato dalla performance dell'indice S&P 500, che risulta sopra la sua media mobile a 50 giorni. L'aggregato obbligazionario globale ha invece chiuso invariato e l'indice dei titoli di Stato USA è salito dell'1,7 per cento”.

Fonte: Moneyfarm.

“Un’eventuale recessione, con un conseguente taglio dei tassi da parte della Fed e un calo dei rendimenti dei Treasury, potrebbe avere un risvolto positivo, portando all’aumento dei prezzi delle obbligazioni, ma potrebbe anche determinare l’allargamento degli spread creditizi”, spiega Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade Corporate di Payden & Rygel.

Nonostante l’attuale incertezza, sembra quindi che i tassi di interesse abbiano raggiunto il loro picco massimo e che i Treasury a 10 anni siano destinati a tornare al 3%, o anche meno, nei prossimi anni. “Dal momento che i prezzi delle obbligazioni si muovono inversamente rispetto ai tassi d’interesse, riteniamo che nel 2023 i mercati obbligazionari registreranno probabilmente rendimenti positivi e le società statunitensi saranno ben posizionate, anche se non sono da escludere possibili sorprese lungo il percorso”.

Pierre Debru, head of Quantitative Research & Multi Asset Solutions di WisdomTree fa notare che, nei dodici mesi successivi alla conclusione degli ultimi sette cicli di rialzo dei tassi della Fed, le società high quality hanno registrato l’andamento migliore, con una sovraperformance in sei periodi su sette e una sovraperformance media del 3,57% rispetto al mercato. Anche le aziende growth tendono a beneficiare di condizioni monetarie più favorevoli, con una sovraperformance in cinque periodi su sette e una sovraperformance media del 3,08 per cento. Le prestazioni delle società small cap e value sono state eterogenee, con una sovraperformance rispettivamente in tre e quatrro periodi (su sette), e una sottoperformance a due cifre negli altri.

Fondi con Rating FundsPeople che investono nell’obbligazionario statunitense

FondoSocietàPatrimonioRendimenti YTDRendimenti a 3 anniRendimenti a 5 anni
Amundi Funds Pioneer US BondAmundi1.536,001,36-0,933,74
ANIMA Bond DollarAnima SGR372,00-0,11-5,961,92
Indosuez Funds Short Term DollarCA (Credit Agricole)86-20,153,21
JPMorgan Funds Managed Reserves FundJPMorgan AM2.249,00-1,550,423,48
Kairos International SICAV USD BondKairos International16-1,09-0,68-N/A
Lombard Odier Funds Ultra Low Duration (USD)Lombard Odier130-1,590,693,84
Payden US Dollar Liquidity FundPayden & Rygel415-1,590,983,9
Pictet USD Government BondsPictet AM1325-0,44-5,652,79
Pictet Ultra Short Term Bonds USDPictet AM197,00-1,710,8-N/A
PIMCO GIS Total Return Bond FundPIMCO4.032,000,99-3,543,09
Fonte: Morningstar Direct, dati patrimonio in milioni di euro e rendimenti in euro.