In fase di aumento dei tassi d’interesse è da preferire il value, mentre in fase di taglio dei tassi il growth. Attenzione però alle mosse delle Banche centrali.
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La ripresa dei mercati finanziari è riconducibile alle comunicazioni delle Banche centrali e ai dati macro. I banchieri centrali sembrano soddisfatti dal livello di normalizzazione dell'attività economica e dal rapido rientro dell'inflazione, soprattutto in Europa, e stanno iniziando a dare maggiore rilevanza alle condizioni finanziarie. I mercati, come sempre, hanno anticipato il ciclo dei tagli dei tassi di interesse sia in Europa che negli Stati Uniti; scommettendo, in sostanza, contro il paradigma dell'higher for longer, traendo conforto da dati inflazionistici deboli. “A nostro avviso, tale atteggiamento sembra nel complesso giusto ma tatticamente eccessivo per la profondità dell'allentamento incorporato”, spiega Fabrizio Santin, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management.
Consensus Hard or Soft Landing
Fonte: Bofa.
Ci troviamo in un'economia di fine ciclo dove gli investitori possono rallegrarsi per la fine dei rialzi dei tassi negli Stati Uniti. “A nostro avviso, è probabile che i tassi di policy rimangano restrittivi fino a quando i dati non confermeranno che l'inflazione sta continuando il suo percorso discendente”, spiegano Matt Peron e Marc Pinto, portfolio manager di Janus Henderson. Sebbene molti indicatori, tra cui l'inversione della curva dei Treasury statunitensi, facciano presagire una flessione, il manager ritiene che la Federal Reserve abbia una buona probabilità di realizzare un atterraggio morbido, anche se non si può escludere una recessione poco profonda.
Ci saranno quindi implicazioni sia di stili di investimento sia geografiche. “In questo nuovo regime, un limite ai multipli delle società growth potrebbe far oscillare il pendolo verso i nomi value. Ciò potrebbe favorire l'Europa e altre regioni a forte sconto, soprattutto se un atterraggio morbido consentirà agli investitori di aumentare l'esposizione ai titoli value e ciclici in previsione di una ripresa”. Una volta che il ciclo si sarà invertito, gli investitori non potranno ruotare indiscriminatamente verso il deep value, ma dovranno invece mantenere la loro attenzione sulle aziende di qualità in grado di superare soglie di rendimento più elevate per il capitale investito.
Secondo Livio Spadaro, portfolio manager di Frame Asset Management, lo scenario di no landing potrebbe indurre le Banche centrali a commettere l’errore di aver battuto l’inflazione, quando questa in realtà è scesa per fattori di normalizzazione, piu’ che per motivi di raffreddamento dell’economia azionando una seconda ondata di inflazione.
Per questo motivo il gestore, a livello di allocazione, rimane favorevole all’azionario Value ove è più facile trovare società che siano resilienti a entrambi gli ambienti macro.
Rendimenti Categorie Growth, Blend e Value
Categoria Morningstar
YTD%
Rend. 3 mesi %
Rend. 1 anno %
Rend. 3 anni %
Rend. 5 anni %
Dev Std 3 anni
Azionari USA Large Cap Growth
29,5
5,67
26,87
6,79
14,84
18,93
Azionari USA Large Cap Blend
19,87
4,24
18,44
12,25
14,14
15,3
Azionari Internazionali Large Cap Growth
17,35
4,05
15,66
3,98
11,14
16,25
Azionari Europa Large Cap Value
13,85
2,63
14,85
9,57
7,27
14,92
Azionari Europa Large Cap Growth
14,94
6,53
14,42
4,4
10,5
17,26
Azionari Internazionali Large Cap Blend
14,6
2,99
13,53
7,93
10,04
13,31
Azionari Europa Large Cap Blend
13,47
3,76
13,48
7,53
8,47
14,41
Azionari Internazionali Large Cap Value
10,5
1,01
10,99
10,73
9,09
12,85
Azionari USA Large Cap Value
7,52
2,58
7,58
12,94
10,6
14,36
Fonte: Morningstar al 18 dicembre 2023. Dati in euro.